martedì 25 ottobre 2011

L'editoriale

Quello che è successo ieri, è una cosa naturale.

Forse la più naturale che un essere umano che vede la luce del mondo è portato nel corso della sua esistenza a raggiungere: la morte.

Ne sentiamo di tutti i colori, tutti i giorni. Accendendo un semplice televisore, sintonizzandoci su network locali o nazionali, sfogliando qualsiasi giornale di informazione generale, e nella maggior parte dei casi sorvoliamo con raggelante superficialità su notizie riguardanti stragi di migliaia e migliaia di innocenti.

Siamo imbevuti di inciviltà. Siamo circondati da barbarie in ogni dove ed incredibilmente assuefatti al dolore che nemmeno ce ne rendiamo conto.

Ma quello che è successo ieri, proprio nella normalità, non è passato in superficie e toccandoci nel profondo, ci ha fatti piangere.

Marco era un ragazzo buono. Poco più di un giovanotto: un 24enne appassionato di ciò che faceva, e nel rispetto di chi lo ammirava e gli dava il pane, dava l’anima per arrivare davanti a tutti.

Lo conobbi indirettamente una volta in piazza a Pesaro. C’era Valentino che lo presentava davanti ad un pubblico folto, curioso di conoscere meglio quel riccioluto che a breve sarebbe diventato campione del mondo della classe 125, e ricordo un’aria così strampalata e sincera, che mi chiesi chi fosse quel fenomeno…

Lì per lì non avevo ben capito se c’era o ci facesse. Mi è bastato vedere bene (poi, sullo schermo) gli occhi sinceri di Marco, per capire che quel ragazzo era tutto vero.

In poco tempo divenne un idolo di appassionati di motocicletta e non. Scrisse un libro, si impegnò in pubblicità e presenziò a numerose trasmissioni televisive. Mai, in ognuno di questi eventi, lasciò lo strascico di una persona diversa. Anche Valentino, nella sua semplicità, negli anni ha forse assunto un tono leggermente da “superiore”.

Marco è sempre stato lui: un po’ gobbo e leggermente bolso, sornione, autoironico come nessuno mai, educato, timido e schietto.

Uno di noi.

Oggi Marco non c’è più. E al di là dell’evento che ha connotati sportivi per esser capitato in una gara di Moto GP, noi del Fantacalcio siamo tutti scossi come uomini. Ieri, dopo aver appreso la notizia, son rimasto con le lacrime appese, congelate, come se si vergognassero di fuoriuscire.

Non me ne voglia chi ha vinto al Fantacalcio e non vedrà cantata alcuna lode per la giornata trionfale ma oggi credo sia un giorno in cui, anche se sofferenti, vinciamo tutti. Rispettosi del vuoto di un padre, del dolore di una madre e dei singhiozzi di una fidanzata, amici e cari, onoriamo il sorriso di Marco e lo ringraziamo di tutto ciò che ci ha donato: emozioni, “sportellate” (come diceva Fede), vittorie, risate ed adrenalina. Ma soprattutto, prima di tutte queste belle cose, tutto sé stesso.

Grazie Marco.

Riposa in pace.


Caco, Japo, GoGo, Gianni, Fede e France

2 commenti:

francesco ha detto...

bravoooooooo....

Real D. Macumba ha detto...

La Real Macumba dedica la prima vittoria stagionale alla famiglia e a tutti i tifosi di Marco.

P.S.: Ciocco, bravo, ma facciamo le cose a modino...

Marco Simoncelli CAMPIONE DEL MONDO 250cc