lunedì 1 febbraio 2016

ASTA DI RIPARAZIONE

GIOVEDI  4  o  VENERDI  5  FEBBRAIO?
ORE 19,30/20

martedì 27 ottobre 2015

L'editoriale del farfallier pizzante stringato

Bimbi, non sapevo ma stasera è già campionato!
Non mi va di saltare l'editoriale, dunque mi soffermerò in modo stringatamente sintetico sui due macroconcetti più importanti di cui parlare, relativi alle ultime 48 ore...
Il primo riguarda una pizza stratosferica partorita, con 30% farina integrale, lievitazione a 15 ore con 1 rigenero a 8 e guarnita con fior di latte, crema di ceci, finocchietto selvatico, salmone a tranci affumicato e scorzette di limone... Ho le lacrime agli occhi dalla commozione.
Il secondo riguarda un fatto molto vicino a Matte & Simo, per il quale spero che riescano a trovare il sonno stanotte: Gucher è in forte dubbio per il match con il Carpi, a causa di una sublussazione alla spalla destra!
"Cose grosse" come diceva la mi'nonna!!!

Per due chiacchiere sul pareggione dai toni alti tra Nirosi e Ribotta appena concluso, vi rimando all'editoriale prossimo!





venerdì 23 ottobre 2015

L'editoriale del farfallier pizzante



Dell’ultima giornata c’è veramente poco da dire.
C’era un testacoda ed è finito a favore della testa, con la coda che rispetto allo scorso anno ha fatto intendere di essere un po’ meglio, solo per non finire derelitto in fondo a fine campionato e poco più.
La testa invece ha fatto un gran bel capo di lavoro. Kalinic non stupisce più, ma l’esterno destro con cui ha fatto rimanere sul gozzo la pizza della domenica che si erano finiti di ingurgitare pochi minuti prima centinaia di napoletani è a mio giudizio il gol più bello della domenica.
Pjanic è semplicemente il Nuovo Re di Roma (sua Maestà Totti permettendo – ma ormai pare permetta spesso e volentieri-) e Paloschi è il solito concentrato di grinta che ormai non vuole più rischiare di svolgere una carriera in squadre di metà classifica. Forse quest’anno è dell’idea di esplodere e tornare a scenari da Scudetto o Champion’s.
Non ha grande talento. Non ha nulla in particolare che lo contraddistingua. Ma ha grande grinta, e nel non saper fare eccellentemente qualcosa, sa fare abbastanza bene tutto. Ne è passata di acqua da quel debutto a San Siro in cui si riversò sulle sue spallette giovani giovani tutto il boato di San Siro per il gol che sbloccò il match contro il Siena… Ancelotti disse che era un predestinato. La sua carriera fino ad ora non ha mai tracciato i binari di quella di un grande campione, ma forse, questo, è l’ultimo anno. Quello del tuffo da medaglia olimpica!
80,5 senza nemmeno sfruttare il rigore del Pazzo! Japo quest’anno fa sul serio e poche storie!
Chi è da rifondare completamente sono i Tontolini: un centrocampo inesistente, una difesa che è in ginocchio dagli infortuni (ma il modulo fisso 3-4-3 quest’anno salva parecchio) e un attacco che non ha le polveri bagnate: nell’acquitrino generale, sono proprio le polveri a non esser più nemmeno tali!
Ci sarà da sudare tanto quest’anno. E forse anche il prossimo e quello dopo ancora.
Il Giova e il Gianni invece si sono presi a sportellate, senza però alzare troppo il volume della radio e nemmeno uscire dall’incontro troppo ammaccati.
Il punto a testa fa piacere ad entrambi, ma allo stesso tempo li fa rosicare. E’ innegabile che questo è stato solo un fioretto di inizio campionato in cui si sono presi a schiaffetti più in fronte che sulla faccia piena. Si sono provocati con qualche sgambettino, ma non hanno mai messo la testa bassa mettendosi a fare sul serio.
Il 74.5 a 76.5 è notevole. Meno il 2-2. Ma se si pensa che questo risultato è frutto di ben 5 gol e diversi assist, e siamo solo ad ottobre, c’è da sintonizzarsi al volo sulle loro frequenze e attendere che il rodaggio apra alle sgasate che più gli competono!
Molto più rilassata è stata l’uscita sulla Nirosi boat di Gigi. Fede, Ausilio & Fassone si sono cullati su una giornata di pieno autunno, ma con quel sole che muove e scalda le onde senza farle turbolente, e anche lì, bevendosi un ponce con una felpa al largo della costa, si è consumato un pareggino piuttosto inutile.
Il tempo è cambiato. Non tanto negli stravolgimenti meteo quanto nella temperatura. I tempi già di questo fine settimana entrante saranno leggermente più rigidi degli ultimi.
Ora c’è da aspettare che quello che prima era un 70, si trasformi in un 78 e tutto ciò che portava con sé tinte gentili, si irrigidisca e diventi ben più duro!
Anche il ponce. Non sarà più un semplice caffè allungato con un filo di rum di bassa qualità e una mini scorza di limone. Si passerà al “torbone” del Vittori bello scaldato, col caffè abbondante bollente e la buccia del limone, generosa, magari anche con un po’ di bianco della pelle a ricordare l’amarezza dell’agrume, anch’essa scaldata a bollore assieme al preparato!
La classifica conta sempre di più. Le tinte si fanno sempre più forti.
A partire da domani: la Nirosi boat forse è ancora disposta a traghettare la Ribotta verso una chiacchierata tra un bel te caldo al largo e due pasticcini. Japo no. Reca a sé tutta la tigna di stagioni passate a fare “Trotta trotta cavallino” e ha una voglia matta come ha fatto domenica scorsa, di tirare qualche altra bella sberla, assestando il colpo!
Ausilio & Fassone, DIFENDETIVI!!!

venerdì 16 ottobre 2015

Fanta scommettiamo ! Chi c ha più culo?

Impossibile vincere -  Leyton.   0-3

Fede -  nirosi.       2-1

Tontoloni - Ribotta.   2-4

venerdì 9 ottobre 2015

L'editoriale del Farfalliere



Va bene. Sono un bidonaro.
Ormai è un pezzo che sento questo ronzio da vicino e lontano, ed evidentemente, anche con un impegno che nel tempo si è rafforzato nell’esser presente, benchè con vuoti rilevanti per motivi di lontananza e non solo, uno scomodo passato da farfalliere (anche se non si dice mi piace coniarlo in questo momento) rappresenta oggi un marchio DOP che è difficilissimo scrostarsi di dosso.
E come orologi svizzeri, a mancati editoriali ad orari prestabiliti, o richieste di deroga a qualcosa di già pattuito, rimbombano quegli epiteti che sono ormai come un secondo nome…
Ma va bene.
Anzi, a me va benissimo. Purchè il Giova non mi ammazzi di puntate (come diceva in un commento recente) e purchè possa continuare a fare parte di questo gioco che da quasi un decennio ci coinvolge, e, anche se non lo direste, mi appassiona.
E dunque rieccoci qua: a parlare di Fantacalcio (e non solo, anzi soprattutto di NONFantacalcio) sbrodolando queste righe di editoriale per dare il benvenuto all’ottava stagione del Fantacalcio delle Chiocciole, e soprattutto inaugurare “l’Editoriale del Farfalliere” che terrà compagnia a quei 2 lettori in croce del blog per tutta questa nuova stagione 2015-’16.
Non è facile partire così: dopo una lunghissima assenza; dopo eventi quali la vittoria del Giova della scorsa stagione su Fede (vincitore di una delle semifinali più epocali di sempre contro il “fu” GoGo) e l’estate di dubbi sull’esistenza di questa nuova edizione proprio a causa di un ritiro più che annunciato dall’ultimo citato.
Non è facile per niente, e come quegli scrittori di noir incalliti, mi porto un bel tumbler con 1 cm di whiskey di origine Tennessee “Benjamin Prichard’s”, visto che con un millilitro di più rischio di tornare ciocco come la serata famosa in Cambusa, e girando tra le onde dei pensieri assieme a quelle del distillato che si sta ossigenando, cerco di produrre qualche spunto.
Il dispiacere di non avere il GoGo tra i 6 a battibeccare e battagliare virtualmente con le formazioni domenicalmente è enorme, ed il soffermarmi rischierebbe di strapparmi il sorriso che da sempre sottosta alla volontà di partecipare a questo Fantacalcio.
In fondo, desiderio che dal momento della definitiva ufficialità della sua assenza quest’anno mi attanaglia è quello di tornare a creare un ambiente dinamico e frizzante al punto da farlo rientrare pentito e incazzoso  dalla voglia di vincere. Magari l’anno prossimo, o magari fra due…
Ma per un GoGo che va, c’è un Matteo che viene. E il sorriso torna immediatamente.
Matte già partecipò ad un’asta qualche anno fa. E se non sbaglio, la rosa che lasciò in eredità fu parecchio vincente.
Quest’anno invece veste i panni di un “Fassone” virtuale. Un GM che assieme all’altro “socio” in affari Simone (in onore del quale è stata ribattezzata la squadra), ha formato una coppia Fassone-Ausilio un po’ sui generis.
L’assortimento è da morir dal ridere: l’uno sfegatato milanista, sempre tendenzialmente critico e mai pienamente soddisfatto se non quando ci sono a favore devastanti quaterne (ormai per il Milan ricordo di un decennio che fu), e sempre sul polemico andante.
L’altro, mando a dirlo, sfegatato interista ma con una passione autentica per il gioco del calcio e una conoscenza dello stesso molto approfondita che gli permette ancora oggi di filtrare questo sport con gli occhi del tifoso ma anche con quelli dell’appassionato-conoscitore.
Già all’asta è stata rottura.
Matte perfettamente in orario con il kit alla mano è arrivato anche quei 10 minuti di anticipo per ripassare bene il regolamento e rinfrescarsi sulle norme d’asta. L’altro, prima doveva arrivare dopo un quarto d’ora, poi dopo un’ora, poi dopo un paio d’ore. Poi… Insomma, Simone, il giorno dell’asta nel quale abbiamo lasciato il Poggetto ad ora di cena inoltrata, non si è mai visto.
E Fassone non ha mai battuto ciglio: che per mascherare una crisi già prima dell’inizio abbia fatto buon viso a cattivo gioco? Vista l’educazione e i modi garbati di Matte ci può stare. Ma essendo questo un blog dove si spara a zero, mi piacerebbe anche pensare che ogni tanto, il buon “Fassone”, in quegli spippolamenti del cellulare che di tanto in tanto prendeva, inviava ad “Ausilio” qualche sms: “sei una caata! Moviti!!!”, oppure “Popo’ ti sega già un t’importa nulla!!!Torsolo!” o meglio ancora “Ora prendo tutti interisti! Poi ti voglio vede’!!!”
Fatto sta che il Nirosi, in queste prime giornate poteva subire un po’ lo scotto dei rookie, per di più con un’eredità pesante dovuta alle conferme degli ex gloriosi della Real Macumba, ed invece si sta destreggiando con abilità e personalità.
Felipe Melo è incredibilmente ai suoi top in carriera. Non ricordo né con la nazionale verdeoro, né con la Juve, né tantomeno con il Galatasaray dei periodi così brillanti.
La conferma di Vazquez al posto di Muriel (proveniente da parecchi gol nelle prime 2 giornate di campionato che abbiamo saltato), si sta rivelando opposta a come la vedeva il GoGo, e sorride a Matte.
La squadra è forte. Si diceva che non era male, ma molto al di sotto di quella degli Orient. Non mi è mai parso e ancor meno mi pare oggi. Un po’ per la classifica che non dice nulla di particolare se non che tutti siamo più o meno allineati, ma un po’ per il valore espresso sul campo con i risultati, tutt’altro che preoccupanti.
Il reparto portieri è quello in cui Nirosi è nettamente sopra tutti. Dybala sta iniziando anche ad essere osannato dalla stampa Argentina, e quell’”asparagione” di Ilicic, addirittura passato da centrocampista ad attaccante, al quale forse davvero nessuno dava una lira ad inizio campionato, non soltanto è  vero leader della Viola capoclassifica, ma è diventato un implacabile rigorista (vedrai Matte che ora ne sbaglia 6 di fila!!!) e soprattutto un trasformatore e uomo assist da non credere! Bellissimo da vedere e soddisfacentissimo da schierare!!!
Ma vogliamo parlare dell’asta?!?!
Per anni la location è stata casa mia di via Caprera: bella, per carità! Poi ci siamo spostati in via Nievo per cercare di portare un po’ di flusso verso il GoGo che finalmente ne ha beneficiato con una vittoria memorabile, ed anche lì è stato stupendo. Addirittura un anno la giornata dell’asta è sfociata con una pizzata proprio in loco, durante la quale si giocava la nostra prima di fantacampionato con le formazioni fresche di acquisto e schieramento…
Ma quest’anno si è raggiunto il massimo.
Lo sfondo era il mitico bar Poggetto di Vada (ma soprattutto di Japo), chiuso al pubblico, aperto solo per noi.
Una favola.
Un sogno.
Dove ti giravi vedevi frigobar con torte, il congelatore coi gelati, la vetrina con le pizze, schiacciatine e dolci. Patatine e snack a palate. E poi bibite, bevande e i classici alcoolici che inaugurano le nuove stagioni da ormai un lustro buono…
Io la sera ero saturo.
L’incredulità di avere un bar a disposizione delle mie voglie, in cui ero “cliente” unico, comodo e con l’aria condizionata mi ha scatenato desideri che sono passati dalle schiaccine ripiene alle pizze. Poi dei voli pindarici (forse nemmeno tanto pindarici) alle crostatine, poi alle sfoglie con il gianduja (oddio, non le descrivo altrimenti mordo la tastiera), poi alla Coppa Oro Sammontana fino ai cornetti.
Poi pausa con in mezzo qualche asta per qualche giocatore. Ma la mente e soprattutto l’anima erano ancora lì a volare come un drone tra congelatori e vetrine.
Poi patatine.
Poi ancora qualche schiacciatina con pizze riscaldate.
Poi qualche giocatore e sempre, qua e là, un salto alla vetrina dei dolcetti e un balzo al frigo delle bevande.
Insomma, un sogno.
Sarei stato capace di dissipare tranquillamente più stipendi in poco meno di 5 ore. Infatti penso che nonostante il riepilogo dei consumi sia stato il più corretto possibile, Japo mi abbia chiuso un occhio su qualche focaccia o crostatina.
Commovente.
E guardando il fondo al tumbler, la sfumatura del dorato in movimento, assume sotto la luce della lampada che mi illumina, delle sfumature di brillante lucentezza.
E’ semplicemente la qualità del Whiskey oppure qualche lacrima di autentica commozione, di un ricordo bellissimo, che nel vagare della memoria mi è sfuggita?!?!?!
La sera ho mangiato una pizza. Peraltro eccellente alla Ventola dell’amico Polzella a Vada.
Ma ero pieno. E soprattutto ero supersoddisfatto dal mix di dolce e salato e alcoolico e analcoolico del pomeriggio, tanto che lo splendido impasto a tripla lievitazione del funambolo vadese è passato quasi inosservato ai miei sensi.
Japo, al Poggetto anche l’asta di riparazione?!?! Mi autoinvito ufficialmente!!!
Quella crema al nocciolato, poi, era qualcosa di…va beh, dai, torniamo a parlare d’altro!
Il GoGo alla fine non è passato. Forse avrebbe avuto piacere a fare un salto per dare indicazioni buttate là in un misto di vero e fasullo, tanto per creare un po’ di aggiotaggio e delirio generale. Ma evidentemente gli impegni  domenicali lo hanno trattenuto…
Chi c’era, puntuale col suo scooter e la caviglia ancora dolorante ma incredibilmente sgonfiata rispetto al tronco d’abete fotografato nell’immediato post trauma, era Fede.
In teoria per lui non si profilava un’asta semplice: Matte, proprio come lui nutre una vera passione per i colori dell’Internazionale, e proprio come lui, era facile intendere che avrebbe dato molto volentieri alla sua rosa un background cromatico sul nerazzurro. Ma il più era fatto: le stelle di Mancini erano solo da confermare. I nuovi, a parte quel nappone di Jo-Jo, non hanno avuto grandi contese. Addirittura Felipe Melo, snobbatissimo dai più è finito a Matte solo per un piccolo braccio di ferro proprio con Fede, conclusosi più per solidarietà tra tifosi della stessa maglia che per superiorità contrattuale!
Japo, autentico anfitrione…Su Japo non so dire nulla. Ero troppo immerso nell’edibile che mi circondava, che lo ricordo gentilissimo padrone di casa che offriva schiacciatine, pizze, aperitivi, mirto e limoncello e se non avessi avuto propensioni che da quando ho sviluppato un’identità ormonale mi spingono verso il cosiddetto gentil sesso, quel giorno gli avrei anche strizzato l’occhietto…
Sulla squadra non so.
Solito blocco Juve, ma con due monoliti come Pirlo e Vidal che l’hanno lasciato a piedi.
Un bene? Un male? Troppo presto per azzardare ipotesi, ma sicuramente siamo perfettamente in tempo per sindacare sulla validità indiscussa del bomber Kalinic e del centrocampo formato da fenomeni come Pogba, Pjanic e il ritrovato bomber Soriano!
In questo momento la Ribotta è in testa alla classifica. Probabilmente in 8 edizioni, se ha fatto capolino un paio di volte è tanto. Non credo sia un fuoco fatuo. Il materiale c’è (mai quanto quello dentro il Bar), e non trovandoci più alle strampalate previsioni estive, quando ancora il campionato deve partire, bensì con un piede già nel bel mezzo di un freddo preinvernale, non credo sia folle per tutti i Ribottati Ribottini, auspicarsi un bianco Natale, con una posizione di vertice ancor più netta e definita!
Procedendo per ordine…“Leyton Orient”.
Questa non è una squadra del nostro Fantacalcio. E non è nemmeno un team della Football League Two inglese.
Leyton Orient è un’ossessione. Un mito che dondola tra il personaggio mitologico e l’appassionato di sport in genere, tra il fissato alla Rain Man e il ganzo di periferia, tra il duro dal cuore d’oro e il timido baldanzoso.
E’ difficile collocarlo in una delle infinite categorie antropologiche ad oggi note alla  scienza.
Indubbiamente, quella domenica 6 settembre è stata per lui oltre alla giornata dell’Asta, anche una domenica da 700 km “one day”.
L’appuntamento era alle 14.00 (o qualcosa simile) al Poggetto a Vada.
Lui non so a che ora sia partito da Torino, ma è venuto direttamente lì, partendo da casa. Casa sua.
Ed a fine asta, dopo qualche passaggio anch’egli tra pasta frolla, gelati e schiaccini, si è ricaricato i cilindri della sua Yaris a spalla e si è risciroppato quei 400 km di ritorno.
L’amore, si sa, è cosa che tira da sempre. E tira tanto. Del resto, per essersi manifestato sottoforma di membro di una coppia ufficiale sono arcisicuro sia entusiasta e l’adrenalina che probabilmente ha in corpo, fisiologica degli inizi (talvolta dura decenni o addirittura una vita), lo ha portato a carburare, sentendo quell’autostrada di ritorno, come una tangenziale che si imbocca a fine serata di lavoro, semplicemente per tornare a casa per una minestra calda.
Il passo che dal mito, muove verso il calciofilo, nonché calciologo è breve. E subentrano tutti i vari stratagemmi di chiamata di giocatori scarsi (che gli avversari anche non conoscendo pensano siano forti per il solo esser stati chiamati da lui), e le sue tattiche: l’idea di proporre un attacco zeppo di nomi a dir poco altisonanti è un copia-incolla del vecchio stile dei Fornelloni, ma anche un rielaborato (e sicuramente più saggio) pensiero di garanzia per la vittoria!
Al momento non si registrano forti scossoni alla classifica o vittorie da capogiro con particolari umiliazioni, ma resta sempre il fatto che gli Orient fanno paura. Anni fa a caratterizzare il loro atteggiamento propositivo c’era un quid puramente bellico che ha portato in bacheca trionfi veri. Quest’anno, c’è forse meno quel fattore (le donne in questo sono dei “diminutori di volume”), ma c’è dell’altro sotto il profilo squisitamente tecnico con un attacco che mostra tante, tantissime pietre preziose, per di più di caratura elevatissima.
Sta di fatto che siamo ancora in attesa del vuoto d’aria del decollo del Boeing Orient. Oggi i punti non sono tanti di più di quelli dei Tontolini.
I “lucchesi” hanno un attacco ridicolo (contrariamente a quello che più o meno ha contraddistinto la storia dei Fornelloni) dove Toni, peraltro unico vero protagonista dello scorso anno, è già ricoverato con prognosi addirittura segreta .
Ma ai Bagni di Lucca non è facile trovare terreno fertile per imprese. Il Giova ha uno squadrone e ha pareggiato. Matte, forse ancora nelle vesti di Fassone in cerca di un latitante Ausilio, ha pareggiato. Solo Japo ha vinto brillantemente.
Ma Japo è forte.
Anche Matte, come dicevamo è forte. C’è sempre da vedere quando anche Simone prenderà le redini della sua quota, che andazzo prenderà la barca Nirosi…
Il Giova è fortissimo anche! Secondo me è più forte a centrocampo che in attacco. Mi spiego: la difesa è il top che ci sia in giro. Il centrocampo ha perle rare e garanzie, magari più da 7 + 1 che da 8+6, ma senza grossi rischi.
L’attacco, potenzialmente fortissimo, ancora sta aspettando il proprio turno. Impressione di inizio settembre  era che questo reparto offensivo avesse staccato il numero 50 e che il macellaio stesse servendo il 49. Al limite il 48. Netta sensazione di oggi, invece, è che il Giova abbia perso il biglietto, e che sia andato a riprenderlo alla macchinetta estraendo un 110. Il problema è che al momento stanno servendo il 65…
Ma il momento buono arriva per tutti. Se pensiamo che 2 anni fa ha vinto il titolo il GoGo, mi viene da considerare anche che nella storia di questo Fantacalcio, che mi auguro finirà solo con un eventuale alzheimer di qualcuno di noi tra decadi e decadi, ci sarà un arco di tempo in cui Japo vincerà per 5 anni di fila. L’ho detta troppo grossa??? Dai, 3 di fila!!! Anche 3 sono troppi!?
Va beh, il concetto è chiaro: basta aspettare che il culo della Dea del Culo baci un po’ tutti.
Dispiace che si sia svegliata un po’ presto, lasciando il GoGo soddisfatto per decidere della sua uscita. Ma l’acquisto della coppia Fassone-Ausilio, personalmente mi lascia entusiasta e sono troppo curioso di sapere come si innesterà in una competizione già rodata, tra litigi per fedi contrastanti ai piedi della Madonnina e mentalità così opposte!
Ora c’è la pausa delle Nazionali, e un fantacalcista si rompe sempre un po’ le scatole. Addirittura, come suggeriva il Giova qualche mese fa, è carino vedere la serie B, non solo ovviamente per il mitico Livorno, ma anche per individuare qualche geniaccio o fabbro/artista che riesca a tornare utile per le aste a venire.
Sta di fatto che la pausa della serie A è sempre una scocciatura.
In questi periodi, poi, in cui il tennis che conta è abbastanza stanco e si sta trascinando verso un Master che forse mai come quest’anno è davvero scontato, rimane parecchio vuoto.
Le immagini della semi di Robertina contro Serena e la festa del trionfo della Daunia agli US Open femminili con Flavia di quest’anno, sono il ricordo più fresco e saporito che al momento si possa gustare.
A dire il vero sono immagini che entreranno nella storia. Molto più dei trionfi di Panatta o della Schiavo al Roland Garros, ma al momento, sono qualcosa di talmente bello ed eccitante che essendo così vicino, ti lascia ancora il piacevole sentore del pensare “che bella storia! E io ero davanti alla TV!!!”
Rafa purtroppo…Aspettate, sorseggio: il dolore nel vederlo così in basso è enorme. Ma è infinita la stima e l’ammirazione che nutro per un uomo (ormai il ragazzetto dai bicipiti di marmo è quasi un uomo trentenne), che vedere come ancora si allena e partecipa ai 500 e a pochi 1000 per recuperare forma e fiducia, in un finale di carriera al quale potrebbe anche non aver nulla da chiedere è commovente. Ed è una lezione di sport, umiltà e vita.
Roger è immenso. Lo dico con una fitta al costato ma è…il più grande di sempre. La scuola dei nuovi sta latitando, ma lo zingaro sta un po’ facendo come Hewitt che approfittò del vuoto lasciato da Pistol Pete prima dell’esplosione di Roger e si issò al vertice vincendo un paio di slam, altrimenti visti col binocolo per 18 carriere!
Leyton durò un annetto e mezzo. Quasi due. Nole sta troneggiando da molto più e non si può non parlare di lui e del suo stile “ad elastico” come di uno dei più grandi ed efficienti della storia.
Sta di fatto che non risulta simpatico. Non è amato. E più cerca di risultarlo (nonostante sia una persona di cultura e dall’intelligenza superiore  - lo ammetto senza il minimo problema-), più il duopolio della storia contemporanea del gioco, rimane, nonostante le classifiche dicano ben altro, quello tra Rafa e Roger.
Comunque questo 2015 sta chiudendosi e per fortuna Stan the Man lo ha preso a legnate sul Philippe Chatrier la prima domenica di giugno, altrimenti avrebbe vinto tutti 4 gli slam dell’anno e, nonostante già così abbia fatto una stagione mostruosamente vincente, si sarebbe parlato di lui per anni.
Va beh. “M’importa ‘na sega der tennis”. E invece bisogna che un po’ vi importi, popo’ di nottoloni un ziete artro! Perché se quest’anno terrò fisso l’editoriale dove parlerò di tutto lo scibile (e tra gli argomenti che possono balzare da topa a meteo, da tortillas a treni, da salute a filosofia, da algebra a storia), sappiate che lì ci sarà anche il tennis! E non mi dovete rompere!!!
Ma Il Napoli vince lo scudetto? I miei associati della AVPN (Associazione Verace Pizza Napoletana) sono a 1000: se li sentivate dopo lo 0-0 a Modena col Carpi pareva che Sarri fosse un bidello incapace, ora, dopo la Juve e un po’ di Europa League, sono pronti ad alzare 2 o 3 trofei in scioltezza.
Di certo fa paura. Il Pipita pare si sia messo l’anima in pace coi rigori e si sia rimesso a fare il campione quale è. Forse ha usato la tattica dei grandi “pingozzari” dei Canottieri, che dopo una serie di errori in fila al mitico campo da ping pong in pineta, per cancellare l’idea di sbagliare e ripristinare fiducia e serenità per i punti o i set a venire, si tappavano le orecchie e guardando a terra con occhi ultraconcentrati, dicevano: “M’importa assai! Un è successo nulla!!! M’importa ‘na sega!!! Ora si vince!!! Vai ora è tempo!!!” Ce lo vedo a Fuorigrotta, l’indomani del match contro la Lazio in cui ha sbagliato l’ennesimo rigore l’anno scorso, lasciando a Pioli la Champion’s, chinarsi a testa bassa, fissando una spuma bionda sul pavimento bella ghiacciata, con a fianco un bel cinque e cinque fumante!
Va beh, il tumbler è vuoto. L’ora è piuttosto in là e tra pochi minuti mi aspetta la doccia per una nuova giornata. La pulcina sta dormendo e mi auguro non si svegli al tirare lo sciacquone per la pipi’ celebrativa, con la quale festeggerò il ritorno all’Editoriale.
Pensavo buffamente qualche giorno fa…Chissà se un giorno, mai nella vita, Gabriele Giovannelli dirà a Maria Vittoria Paci, “Sì, ma quell’anno se davano assist a Barzagli non lo vinceva né il mio, né il tuo babbo il Fantacalcio. Lo vinceva quello là…Aspetta, quello che babbo e gli amici di babbo dicevano che aveva culo!!!!!!!”
E Maria Vittoria: “Ah, sì, me lo ha detto anche il mio papà di quello che ogni volta che vinceva, era solo perché aveva un gran culo! L’ho sentita anche io!!!!!”
Benvenuto Matte! Benvenuto Simo!!!

Entro questo weekend rientro su whatsapp! Anche perché da come ho capito, il blog ormai è diventato una specie di twitter risicato e tutto il “baccano” fantacalcistico si svolge su uozz!!! Bene, l’importante è comunque non abbandonarlo definitivamente. Io, come anticipato, sarò più presente e, anche se non potrò per nulla, un editoriale lampo lo stenderò ad ogni prossima giornata. Si trattava solo di iniziare.
Anche con un commento o un post al mese, ma mi piacerebbe tener il blog vivo nel tempo, in modo da vedere, negli anni, una specie di scheletro storico che riporti quanto…eravamo grulli!!!
A presto, nottoloni!

P.S.  – Matte, un giorno mi ringrazierai per la chiamata di Gucher!!!

martedì 29 settembre 2015